Prendiamo esempio da Francia e Gran Bretagna.
La prima, tra i principali Paesi al mondo produttori di energia nucleare in percentuale sul totale energetico nazionale, investe sull’eolico offshore. A gennaio, infatti, è previsto il primo bando per la concessione di aree destinate alla realizzazione dei primi parchi eolici marini per una potenza complessiva di circa 3 mila MW. Il governo francese si è posto l’obiettivo entro il 2020 di produrre da fonti rinnovabili il 23% della domanda energetica nazionale. Il che vuol dire che solo con l’eolico occorreranno impianti per un totale di 25 mila MW, di cui 6 mila MW in mare. L’investimento previsto è di circa 20 miliardi di euro. Attualmente sono circa trenta i progetti eolici offshore già proposti in Francia, per una capacità complessiva di circa 8 mila MW. «Non vogliamo ripetere con l’eolico gli stessi errori che abbiano fatto nel settore dell’energia solare» ha dichiarato un portavoce del governo, riferendosi al ritardo dell’industria francese nel settore del fotovoltaico che costringe a importare quasi tutti i componenti necessari.
La Gran Bretagna ha annunciato il prossimo avvio di un ampio programma di promozione della microgenerazione diffusa di energia. Le tecnologie che si intende promuovere riguardano impianti fino a una potenza di 50 kW elettrici e 300 kW termici, relativi a pompe di calore innovative, fotovoltaico, solare termico, biomassa, microgenerazione in generale ed eolica in particolare, mini idroelettrica, celle a combustibile, recupero del calore dai fumi. Il ministro dell’energia, Greg Barker, ha diffuso il 22 dicembre un documento sulla strategia da seguire. Il documento si propone di aumentare la fiducia dei consumatori verso la sostenibilità energetica e garantire le migliori condizioni per il più ampio accesso alle informazioni sulle tecnologie della microgenerazione. «Vogliamo piantare i semi per far fiorire la piccola generazione nelle case, nelle aziende e nelle comunità». Musica per le mie orecchie.
Sulle energie rinnovabili l'Italia prenda esempio dalle iniziative di Francia e Gran Bretagna
Giuseppe Ursino
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CEO del JO Group, cluster di aziende nato nel 1998 con core business in digital transformation e consulenza su fondi europei
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