formazione

L’impatto dell’intelligenza artificiale nella formazione scolastica, universitaria e professionale

Giuseppe Ursino

Giuseppe Ursino

Seppure sia un appassionato di trasformazione digitale e mi occupi di tecnologia per la formazione a distanza dal 2004, non ho dubbi sul fatto che l’IA non potrà sostituire gli esseri umani nella didattica, ma potrà supportare gli educatori nel migliorare l’efficacia dell’apprendimento, cambiando radicalmente il loro modo di insegnare.

E questa è oggi una sfida immensa perché l’intero sistema formativo andrà ridisegnato e i docenti avranno bisogno di esser formati e accompagnati in questa transizione digitale. Tante cose cambieranno in poco tempo, sarà una vera rivoluzione e ciò va metabolizzato.

E quelle istituzioni educative che si rifiuteranno di accogliere queste innovazioni tecnologiche, inevitabilmente perderanno autorevolezza. Intanto bisognerà abituarsi agli assistenti virtuali che daranno tutoraggi personalizzati, migliorando la didattica.

Inoltre, i software educativi, come e-Logos della VITECO, adatteranno sempre meglio i loro percorsi di apprendimento in base ai progressi del singolo studente. Grazie a strumenti basati sull’intelligenza artificiale gli studenti riceveranno correzioni immediate su esercizi e saggi migliorando l’efficacia del loro apprendimento.

Per analizzare le performance degli studenti e prevedere chi potrebbe avere difficoltà saranno di grande supporto per le istituzioni educative degli strumenti ad hoc basati sull’IA.

Data la velocità di generare materiali didattici ben fatti, i docenti potranno crearne in quantità, molti di più di quanto fatto fino ad ora, assecondando i fabbisogni formativi delle singole fasce di studenti.

Oltre ai grandi vantaggi, la rivoluzione dell’IA porta con sé anche minacce molto insidiose, a partire dalla facilità di manipolare le persone. Ecco che docenti e discenti dovranno imparare a distinguere le informazioni affidabili dai contenuti potenzialmente errati o fuorvianti generati dall’AI.

E lo sviluppo di un pensiero critico sarà una sfida difficile per tutti e soprattutto per coloro che normalmente non si applicano per superficialità e pigrizia mentale.

Proprio oggi in una telefonata con un amico docente universitario lo esortavo a sollecitare la sua istituzione a far presto nello stabilire delle linee guida su come e quando deve esser considerato lecito usare strumenti di AI per lo studio e la produzione di contenuti, differenziando in maniera netta quanto viene sviluppato in totale autonomia da quello supportato con l’utilizzo dell’IA.

In conclusione, da adesso in poi i docenti dovranno puntare quasi esclusivamente sugli esami orali, sui dibattiti e sulle presentazioni per valutare il reale apprendimento degli studenti.

L’IA non dovrà essere vista come una semplice delega alla tecnologia spegnendo il cervello, non andrà considerata una minaccia all’apprendimento, ma è uno strumento incredibile per potenziare la comprensione e allargare gli orizzonti.

Se vuoi metterti in contatto con Giuseppe Ursino questo è il suo profilo Linkedin
Condividi questo articolo

Articoli correlati

innovazione

Per la competitività cavalcare la digital transformation

L'Importanza della Digital Transformation

Spingere verso il nuovo mondo figlio della digital transformation

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso.