Fuori da un villaggio vive un terribile serpente che assale e morde chi gli va vicino. Il villaggio non sa cosa fare. Fortunatamente un giorno passa da lì un maestro e gli viene chiesto di intervenire. Il maestro va dal serpente e molto gentilmente gli parla. “Devi lasciare in pace quei contadini. Non sono il tuo cibo. Non ti minacciano. Perché allora tu minacci loro? Capisco che tu debba mangiare i topi e le piccole bestie della foresta, ma perché terrorizzare questi poveri contadini? Fallo per me: smettila.” Il serpente si convince ed acconsente. Un anno dopo il maestro nel suo vagabondare ripassa nei pressi di quel villaggio e rivede il serpente: un occhio gli ciondola dalla testa, sanguina dalla bocca e ha tutto il corpo coperto di ferite. “Che ti è successo?” chiede il maestro. “Le tue parole, maestro, mi hanno davvero cambiato. Ho fatto esattamente come mi hai detto e ora tutti vengono qui a darmi bastonate e persino i bambini si divertono a tirarmi addosso i sassi che trovano. Ma io, maestro, continuo a fare come tu mi hai detto.” “Stolto! Non ti ho mai detto di smettere anche di sibilare.” (Tiziano Terzani)
L'anaconda, il maestro, la conversione alla bontà, la necessità del farsi rispettare
Giuseppe Ursino
Giuseppe Ursino
Di: Tiziano Terzani
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CEO del JO Group, cluster di aziende nato nel 1998 con core business in digital transformation e consulenza su fondi europei
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