Poesia scritta nel 1992, ero giovane e innamorato di una ragazza che, dandomi dei dispiaceri, mi stava facendo crescere. Spesso la “medicina” per crescere come uomo è la sofferenza, amen.
“Vorrei essere un bambino,
per non pensarti,
ridere e giocare.
Vorrei essere un bambino,
per non amarti,
piangere e imparare.
Vivere diversamente
senza pensieri nella mente,
girare e viaggiare
non sapendo dove andare.
Conoscere il mondo da bambino,
provare forti sensazioni.
Sentirmi vivo e a Lui vicino,
senza grandi incomprensioni.
Vorrei, ma non posso,
così ha sussurrato:
amico mio, non saltare il fosso,
che nulla c’è dall’altro lato.
La vita è dura e tu lo sai,
che di guai ne hai passati assai,
ma non tremare, non c’è bisogno,
il domani può esser un sogno.
Diventa uomo, questo sì
e avrai le chiavi dell’avvenì.”