Come in tanti altri settori della digital transformation il fintech propone una nuova visione, consente di fare meglio cose che già si fanno in maniera tradizionale e permettere di fare cose nuove che finora non erano fattibili.
È un trend in crescita e in Italia parla lombardo, perché la metà delle fintech tricolori fanno base a Milano, mentre l’altra metà per lo più nel Lazio ed in Emilia Romagna. Potrebbero nascere e crescere anche al sud perché le fintech operano senza confini e non è necessario che siano fisicamente vicine ai clienti serviti, ma nel meridione sono pochissime le banche indipendenti (quasi tutti gli istituti presenti sono filiali di banche settentrionali o internazionali) e tipicamente l’offerta di credito è più scarsa nelle aree con meno banche sul territorio, rendendo il mezzogiorno meno attrattivo per nuovi investimenti e con un ecosistema più fragile e meno sviluppato.
Andrebbe in maniera visionaria fatto sistema mettendo insieme alla finanza tutte quelle competenze tradizionalmente non vicine, come ingegneria, informatica, design e psicologia, lanciando dei fintech lab accanto ai poli universitari più intraprendenti e così riuscire ad attrarre talenti e a stimolare l’imprenditoria locale. Nulla di così difficile se si riuscisse a prender il meglio del pubblico e del privato e farli lavorare insieme.
Milano è la leader nelle fintech tricolori, mentre al sud ancora non decollano
Giuseppe Ursino
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Giuseppe Ursino
CEO del JO Group, cluster di aziende nato nel 1998 con core business in digital transformation e consulenza su fondi europei
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