Su quel sentimento nobile che è la gratitudine

Giuseppe Ursino

Giuseppe Ursino

Ringrazio i miei genitori perché mi hanno permesso di crescere serenamente.
Ringrazio Maria perché mi ha accudito come un nipote.
Sono grato alla scuola Leonardo da Vinci perché mi ha iniziato alla disciplina ed all’amore per gli sport.
Ringrazio Angelo che mi ha iniziato all’amicizia.
Sono grato a Sabina che mi ha iniziato al mondo delle ragazze, Daniela al sesso e Maura all’amore.
Sono grato ad Antonio che mi ha iniziato al lavoro.
Sono grato a Sebastiano perché è stato il primo che ha avuto fiducia in me per lavori delicati.
Ringrazio Tommaso e Stefano perché sono stati i miei primi clienti importanti.
Sono grato a Stella per avermi iniziato ad un progetto di famiglia.
Ringrazio Ettore che mi ha iniziato all’amore incondizionato della paternità.
Ci sono persone che consapevolmente o inconsapevolmente hanno giocato dei ruoli unici nella nostra vita.
La gratitudine per quello che sono stati è un sentimento che misura anche la nostra cifra.
I mediocri rimuovono il senso di gratitudine perché per loro è un fardello, mentre i migliori lo coltivano perché qualifica la loro vita.

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