In questi giorni in Italia si discute sui rischi di un ritorno dei fascisti sul palcoscenico della politica, mentre non desta nessun disagio la presenza dei comunisti dal dopoguerra in poi. Eppure entrambe queste ideologie totalitarie (perché pervadono ogni sfera del vivere) hanno portato distruzione e milioni di morti nei Paesi che hanno avuto la sventura di esserne conquistati. Ai fascisti però è stata vietata la politica (in quanto sono stati i perdenti della II Guerra Mondiale), mentre ai comunisti (avendola vinta) è stato permesso ogni protagonismo politico. Trattamenti opposti per due ideologie entrambe devastanti.
Il fascismo è stato il tentativo tragico di estendere l’ordine militare alla nazione organizzata come un immenso esercito. I valori dell’ordine militare (come credere, obbedire e combattere) erano stati estesi all’intera popolazione.
Il comunismo è stato il tentativo di imporre nella società l’odio di classe. Un’ideologia che voleva sostituirsi anche alla religione, creando una religione statalista che doveva imporsi al suo popolo con la tirannia e le espropriazioni di massa.
Comunismo e fascismo sono state due facce della stessa medaglia, le risposte totalitarie alle nascenti democrazie liberali e io continuo a guardare con diffidenza tutti quelli che hanno una pericolosa tendenza alla violenza ed all’intolleranza.
Fascismo e comunismo sono due facce della stessa medaglia
Giuseppe Ursino
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Giuseppe Ursino
CEO del JO Group, cluster di aziende nato nel 1998 con core business in digital transformation e consulenza su fondi europei
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