Le Affirmative Action per riallineare l’uguaglianza di opportunità in Italia sono un paradosso

Giuseppe Ursino

Giuseppe Ursino

La meritocrazia, per essere giusta, deve adottare dei correttivi, ossia deve riallineare l’uguaglianza di opportunità, utilizzare quegli accorgimenti che aiutino gli sfavoriti dalle condizioni di contesto a poter competere ad armi pari. Devono quindi essere implementate quelle che gli americani chiamano Affirmative Action, altrimenti la meritocrazia suonerebbe ingiusta. Tutti sappiamo che l’uguaglianza di opportunità è cosa ben diversa dall’uguaglianza tout court, l’aberrante ideologia novecentesca che ha fatto enormi disastri confondendo le due cose. Ebbene, in condizioni di contesto così disallineate tra Nord e Sud Italia, considerando che i gap infrastrutturali fanno del Meridione un territorio super sfavorito, come è possibile che i leghisti si lamentino che il fotovoltaico avvantaggia il Sud perché più assolato ed impongono a quel pupo berlusconiano, al ministro Romani, di abbattere il conto energia per le rinnovabili? Ma il PDL non prende un sacco di voti al Meridione? Ebbene, queste sono le Affirmative Action all’italiana, ossia funzionano al contrario, per avvantaggiare il più forte!

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