Engagement, coinvolgimento emotivo, energie volitive o mezzo culo?

Giuseppe Ursino

Giuseppe Ursino

Ho conosciuto tante persone che si fanno coinvolgere nelle attività “fino ad un certo punto” rimanendo per default con un certo distacco, sia che si tratti dell’azienda per cui lavorano o di un’associazione a cui partecipano o in qualsiasi altra occasione. Le motivazioni possono essere tante: mancanza caratteriale di coinvolgimento emotivo, atteggiamento difensivo per non rimanere delusi, deboli energie volitive, disinteresse agli altri… E se poi giocando con “mezzo culo” rimangono ai margini di quelle aggregazioni a cui partecipano, con chi se la devono prendere? Con chi, secondo loro, li lascia ai margini non riconoscendo il loro “giusto” valore? O con l’incapacità di giocare al 100% le proprie partite concedendo agli altri solo il proprio “minimo sindacale”? Non ho titoli accademici per ergermi a insegnante degli altri, ma parlando di me stesso dico che in ogni attività che ho fatto non mi sono mai risparmiato e ho sempre fatto del mio meglio. Spesso questo engagement mi ha fatto vincere quelle partite, a volte mi è andata male e quell’investimento di tempo ed energie si è rivelato un flop. Ma mai mi sono pentito del mio approccio volitivo, anzi penso che la mia “fortuna” debba molto anche a questo modo di interpretare la mia relazione col mondo.

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